Italien – 06. 06. 2024
Elezioni europee: chi sta svendendo gli animali selvatici e la natura tutta?

Si
avvicinano le elezioni europee: dall'8 al 9 giugno i cittadini
saranno chiamati a destreggiarsi fra candidati, promesse, arrivisti,
imbroglioni e qualche raro puro di cuore.
Delusi
dalle precedenti esperienze elettorali in tanti pensano già di
astenersi lasciando campo libero ai voti altrui. La frase tipo è:
“In
fondo sono tutti uguali” ; “la politica non mi interessa” ;
“Chi ha mai fatto qualcosa di concreto per il bene comune?”, “I
politici non mantengono le promesse, fanno solo propaganda”.
Dobbiamo correggere il tiro e precisare che qualcuno ci ha provato a fare il bene comune e che le promesse - purtroppo le peggiori - vengono mantenute.
Per
questo votare alle elezioni Europee è maledettamente importante e, o
lo scopriamo ora seguendo un ragionamento, oppure lo scopriremo a
nostre spese dopo.
L’astensionismo politico adoperato quale strumento di protesta si traduce in un consolidamento del potere dei partiti. Ormai è un dato certo. Addirittura schifare l'elettore è la strategia che perseguono molti politici per spingere la maggioranza al non voto e fare valere così di più in termini percentuali la propria clientela votante per interessi propri.
I partiti che sono al governo in Italia (FdI, Lega e FI) alcune promesse hanno iniziato a mantenerle; sono quelle che mirano a depredare il bene comune a favore della lobby più potente.
Parliamo di natura e in particolar modo di caccia (che interessa noi particolarmente - e non a torto quando si parla di protezione dell'ambiente). I partiti al momento al governo in Italia hanno sempre promesso che avrebbero favorito il mondo della caccia, che avrebbero demolito le leggi contro gli illeciti venatori, che avrebbero tolto ulteriore spazio alle associazioni ambientaliste, che avrebbero liberalizzato il mercato delle armi, che avrebbero permesso uccisioni indiscriminate di animali selvatici, lupi e orsi inclusi, ma anche che avrebbero lottato contro ogni misura di tutela della natura, come i progetti di rinaturalizzazione, di riduzione dei pesticidi o del glifosato.
Ebbene
sì, tutte queste promesse sono state mantenute e, già dai primi
momenti di vita del governo Meloni, i tre partiti di centro destra
hanno iniziato a lavorare duro per demolire ciò che resta delle
leggi a protezione di fauna e ambiente. In poco tempo hanno esaudito
la maggior parte dei desideri della loro base di elettori legati al
mondo della caccia, delle armi, dell'agricoltura industriale
intensiva.
Guardate
la lista delle malefatte più clamorose:
1)
Poco dopo l’insediamento del Governo, alle associazioni venatorie è
stato regalato mezzo milione di euro (che si aggiunge al milione che
lo Stato già gira alle stesse prelevandolo dalle tasse di chi paga
la licenza porto di fucile). Una prebenda extra che lascia molto il
retrogusto di ringraziamento post-elettorale. D'altronde nel 2019
Fratelli d'Italia aveva ricevuto in Veneto 70.000 euro per la
campagna elettorale da Associazione Cacciatori Veneti, la quale aveva
poi, a elezione vinta, ricevuto praticamente la stessa somma come
finanziamento dal Consiglio Regionale. Insomma sta diventando un
metodo: i cacciatori ci sostengono in campagna e noi, preso il
potere, li ripaghiamo coi soldi pubblici....
2)
Dopo soli due mesi dall’insediamento del nuovo Governo inizia
l’iter che ha portato all’approvazione dell’emendamento “caccia
selvaggia”, grazie al quale i cacciatori possono, attraverso la
formula dei piani di controllo, uccidere animali durante tutto l’anno
e a qualsiasi ora, anche nelle città e nei parchi.
3)
Fratelli d’Italia porta una proposta di legge per dare il fucile in
mano ai sedicenni.
4)
Nel mese di giugno 2023 il Governo adotta il Piano straordinario per
la gestione e contenimento della fauna selvatica, che consente alle
Regioni e alle Province autonome di approvare piani di abbattimento
di qualsiasi specie di fauna selvatica ritenuta arbitrariamente
“pericolosa”, senza criteri scientifici, in qualsiasi periodo
dell’anno con qualsiasi mezzo, anche quelli finora vietati . Ad es.
armi di precisione con ogni tipo di calibro, visori notturni,
termocamere, infrarossi, utili a scovare gli animali in ogni dove, e
silenziatori, quelli tanto cari ai bracconieri.
5)
Il Governo Meloni aggira il regolamento europeo sul piombo nelle
munizioni, altamente tossico per persone, animali e ambiente, entrato
in vigore lo scorso 15 febbraio, che ne limita l’uso nelle zone
umide. Con una circolare interministeriale (Agricoltura e Ambiente)
viene ridimensionato il Regolamento Eu: dove era prevista una
sanzione penale, è stata introdottola una piccola sanzione
amministrativa e viene ristretta al massimo la definizione di area
umida. Praticamente il nuovo divieto è nullificato perché i
cacciatori possano andare avanti a sparare piombo nell'ambiente . La
UE apre una procedura d'infrazione contro l'Italia.
6)
Nel novembre 2023 grazie ai voti delle destre europee (soprattutto
PPE, ID ed ECR, a cui appartengono i nostri partiti di governo) viene
abortito il regolamento europeo per la riduzione progressiva dei
pesticidi in agricoltura la cosiddetta SUR). Pietro Fiocchi, armiere
e cacciatore, europarlamentare per FdI festeggia online (lo stesso
che sui manifesti elettorali scrive che per lui l'habitat è prima di
tutto, forse non sa cosa sia l'habitat, boh…).
7)
Su impulso principale delle destre e dei centrodestra europei la
"Legge sulla ristorazione della natura" (Nature Restoration
law), che mirava al recupero iniziale del 20% degli habitat degradati
viene progressivamente svuotata e ora è a rischio di non essere mai
votata. Avanti verso il baratro in nome dell'economia di rapina!
8)
Il governo Meloni toglie il vincolo paesaggistico al taglio dei
boschi per favorire l'industria del legname e delle biomasse. Si
tratta dei boschi più preziosi, fino ad ora non sottoposti a
pianificazione silvoculturale, che vengono aperti allo sfruttamento.
9) Il centrodestra ora va all’assalto definitivo della legge sulla caccia con l’intenzione di stravolgerla del tutto. I partiti di maggioranza sono uniti nel sostenere la proposta della Lega, che prevede:
a) caccia libera in tutte le forme consentite
b) imbavagliamento delle associazioni ambientaliste, che non potranno più impugnare i calendari venatori delle Regioni di fronte ai giudici amministrativi, ovvero far annullare tutte le regalie che le Regioni ogni anno, contro la scienza e i principi di conservazione, offrono ai cacciatori
c) il passaggio dei richiami vivi per la caccia a animali domestici, per evitare sanzioni penali in caso di irregolarita (in risposta alle investigazioni e controlli degli ultimi anni che hanno mostrato che la maggior parte degli uccelli in gabbia come richiami viene spacciata da allevamento ma sono in realtà selvatici catturati illegalmente)
d) cancellazione del divieto di caccia sui valichi montani (ora che Regione Lombardia è stata commissariata dal TAR per aver continuato a evitare di stabilire il divieto di caccia sui valichi previsto dalla legge)
e) nuove sanzioni penali per chi disturba i cacciatori.

Abbiamo parlato dei tre partiti di governo. Tutto questo non vuol dire che gli altri partiti abbiano un chiaro interesse di lotta agli abusi della caccia, ma quanto meno non hanno questa urgenza di partito nell’assecondare gli interessi di chi è dichiaratamente contro animali e ambiente.
Le prossime elezioni europee saranno fondamentali e il nostro voto potrà salvare ambiente e animali. L’Europa è sede di ricorso per leggi statali inique e sede di emanazioni di Direttive e Regolamenti che interessano tutti gli Stati membri.
Dobbiamo quindi impegnarci al massimo per capire quali rappresentanti politici potranno essere dei reali interlocutori per la difesa di animali e ambiente.
Se non invertiamo la rotta adesso e continuiamo a lasciare mano libera a “certe” realtà, a breve non avremo strumenti per lottare e non resterà più nulla da tutelare…
Bisogna identificare i candidati che hanno dimostrato un reale impegno in favore di animali e ambiente e considerare il fatto che il sistema elettorale complica le nostre scelte anche con la soglia di sbarramento del 4%. I partiti che non supereranno questo valore non eleggeranno nessun candidato e i loro voti verranno distribuiti proporzionalmente ai partiti eletti, con il rischio che il voto di un ambientalista finisca a un cacciatore, visto che i tre partiti di cui parlavamo inizialmente godono ancora di un grande consenso…
Vi invitiamo tutti a votare questo fine settimana e a guardare i programmi dei partiti e dei singoli candidati. Qui trovate alcuni spunti: