Italien – 08. 10. 2018

Un altro rapace vittima dei bracconieri: Astore sparato a Collio

I volontari del campo antibracconaggio del CABS hanno rinvenuto ieri un giovane astore appena ucciso nei pressi di un capanno da caccia temporaneo nel comune di Collio. La radiografia, realizzata in uno studio veterinario a Brescia, ha mostrato una quantità impressionante di pallini nel corpo, segno che il corpo è stato sparato a distanza ravvicinata.

Ma l'astore ucciso non è un caso isolato. Negli ultimi giorni i forestali hanno denunciato a San Zeno un cacciatore che aveva sparato a una decina di pettirossi, mentre a Gianico altri due si dedicavano alle pispole. Al CRAS di Valpredina sono già 12 i rapaci pervenuti con ferite d'arma da fuoco.

"Mi piacerebbe riprendere le parole dell'ennesima consigliera regionale lombarda infatuatasi del mondo venatorio, in questo caso Claudia Carzeri: - riferisce Andrea Rutigliano, membro del direttivo del CABS - "è davvero innegabile che i cacciatori rivestano un ruolo centrale nella tutela ambientale e montana, non c'è altra categoria infatti che la faccia a pezzi con tanta pervicacia. Senza i cacciatori avremmo ancora coturnici e galli forcelli in numeri decenti sui pascoli alpini, avremmo ogni anno qualche milione in più di allodole, specie sul punto dell'estinzione, avremmo meno sentieri trasformati in strade sui monti e qualche tonnellata di piombo in meno nell'ambiente. A me sembra che l'unico ruolo positivo i cacciatori lo abbiano nei confronti del fatturato delle industrie armiere".

A parte l'ironia il CABS segnala che i politici lombardi possono presentare tutte le visioni edulcorate che vogliono, ma finché una grossa fetta dei loro protetti continua a comportarsi da bracconiere e la regione a soddisfare tutti i loro appetiti, è dura credere che dietro alle intenzioni vi sia altro se non la solita svendita della biodiversità al migliore offerente"