Sentenze del Consiglio di Stato francese sulle cacce tradizionali
La Direttiva Uccelli dell’Unione europea vieta la cattura degli uccelli selvatici con reti e trappole dal 1979. Le deroghe al divieto per preservare una tradizione sono possibili solo se in assenza di alternative.
Per poter concedere queste deroghe però, devono essere rispettate delle condizioni: lo Stato deve garantire che vengano catturati solo "piccoli quantitativi" di uccelli, che vengano effettuati rigidi controlli e che la cattura avvenga in modo selettivo (cioè riguardi solo le specie per le quali è stata rilasciata l’autorizzazione). E’ difficile definire cosa sia una "tradizione" e cosa sia "indispensabile" per mantenerla e gli stretti controlli richiesti sono praticamente impossibili. Inoltre le trappole e le reti non catturano mai gli uccelli in modo davvero selettivo. Per questi motivi le deroghe non dovrebbero mai essere possibili.
Eppure vengono concesse, ancora oggi. Alcuni paesi, come Malta, semplicemente non si preoccupano del diritto comunitario e attendono il confronto con la Commissione europea. Altri Paesi, come la Francia, utilizzano dei rapporti stilati da istituti compiacenti con le associazioni venatorie, con i quali sostengono la presunta selettività delle trappole utilizzate. Parigi ha autorizzato in questo modo la cattura di uccelli con trappole vietate da decenni, come le bacchette di vischio, i lacci di crine di cavallo, le schiacce e le reti. Anche se i rapporti presentati a difesa di questi metodi erano ovviamente falsi, la Francia è stata finora in grado di continuare in questa direzione. Ma ora è finita!
Il 17 marzo 2021, a seguito di una denuncia del nostro partner francese LPO, sostenuto dal CABS, la Corte di Giustizia europea ha stabilito che l'uso dei limesticks in Francia è incompatibile con il diritto dell'UE. I documenti che “provano” la selettività di queste trappole sono stati respinti dai giudici. Il Consiglio di Stato francese ha quindi deciso, il 28 giugno 2021, che i limesticks non possono più essere utilizzati.
Da subito è apparso evidente che le motivazioni della decisione avrebbero avuto delle conseguenze anche per gli altri metodi di caccia autorizzati in Francia, che sono altrettanto non-selettivi. Le associazioni ambientaliste si erano già preparate per nuovi lunghi procedimenti; invece in queste settimane tutto è avvenuto molto rapidamente: il 6 agosto 2021, il Consiglio di Stato, senza ulteriori interventi da parte delle associazioni, ha messo in discussione l'intera pratica delle deroghe del governo francese. Le autorizzazioni per la cattura delle allodole nel Golfo di Biscaglia e delle pavoncelle nella Champagne sono state annullate con effetto immediato e sembra che anche le altre deroghe siano colpite da questa decisione.
Le recenti sentenze hanno delle enormi conseguenze, ben oltre i confini francesi. Finora infatti, anche altri Stati membri hanno concesso delle deroghe che, come quelle di Parigi, sono illegittime secondo il diritto dell'UE. Esercitando una forte pressione su alcuni stati, Spagna e Italia in particolare, Bruxelles aveva già assicurato che qui l’uso delle deroghe venisse gradualmente abbandonato. Altri paesi però, tra cui Malta e Austria, mantengono ancora oggi le loro discutibili cacce tradizionali. Ora, il castello di carte delle catture degli uccelli con metodi non selettivi potrebbe crollare in tutta l'Unione europea.
Per quanto riguarda la Francia, il fattore decisivo sarà la scelta del governo Macron di attuare o meno le sentenze. Se deciderà di porre fine alle deroghe, il 2021 passerà alla storia come un ottimo anno per la conservazione degli uccelli selvatici.