Trappolaggio a Cipro

Gli uccellatori agiscono su una parte considerevole del Sudest dell’isola, sul territorio della Repubblica di Cipro a maggioranza greca. Dalle colline vicino a Maroni alle pianure di Paralmini, il paesaggio è disseminato di siti di cattura. Non esiste luogo in tutta l’Unione europea con una cosi elevata densità, e basta passare nel Nord dell’isola occupato dalla Turchia per verificare una diffusione decisamente minore del fenomeno.

È poi particolarmente drammatica la situazione nella regione agricola poco abitata - per la presenza di zone cuscinetto e campi minati - del distretto di Famagosta. Qui, le bacchette di vischio e le reti si trovano nei giardini e negli uliveti. Un altro approfondimento lo merita poi la realtà delle aree di interesse militare e amministrate dalla Gran Bretagna a capo Pyla, dove intere bande di bracconieri hanno agito indisturbate per decenni in uno spazio poco abitato, riempiendo l’aria notturna con decine di richiami elettronici per le capinere.

Fortunatamente, dopo anni di rapporti e sollecitazioni da parte del Cabs, nell’ultimo anno il Minsitero della Difesa è intervenuta in modo deciso sostituendo ufficiali e agenti indolenti e conniventi, iniziando un nuovo corso: almeno in quest’area, fino a tempi recentissimi tappezzata da centinaia di reti, l’incidenza del bracconaggio si è enormemente ridotta.

Nel territorio della Repubblica, al contrario, le autorità evitano di lavorare contro il trappolaggio; nei nostri campi di protezione le squadre di volontari sono spesso da sole.