Komitee gegen den Vogelmord e.V. Committee Against Bird Slaughter (CABS)

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Delta del Po : il "Triangolo delle Bermuda" per le anatre

veduta panoramica del paesaggio lagunare
veduta panoramica del paesaggio lagunare

Il Delta del Po è l'area dove più massicciamente si pratica la caccia alle anatre, usando richiami acustici vietati, sparando agli animali oltre i limiti di numero, foraggiandoli in modo da attirarli a portata di fucile. Con centinaia di doppiette spianate fra botti e valli (le due modalità di caccia) quella che è la più importante area umida italiana diventa fra ottobre e gennaio il sito di una carneficina per le sempre più rare anatre selvatiche europee.

Quest'area rappresenta un’ importante zona di sosta, riproduzione, svernamento per uccelli migratori acquatici (tra questi: alzavole, fischioni, volpoche, morette tabaccate, codoni, pernici di mare, spatole, fenicotteri, mignattino piombato,ecc.)  Per questa grande valenza naturalistica il sistema di aree umide del Po fa parte dei siti Rete Natura 2000 (SIC e ZPS) ed è un Parco Regionale: in realtà la tutela e i regimi di protezione della fauna restano solo sulla carta perchè la protezione del territorio non deve disturbare la caccia agli uccelli acquatici. Complice la difficoltà a muoversi nelle aree umide, i cacciatori da ottobre a fine gennaio si sentono sicuri e nelle valli ammazzare centinaia, anche migliaia di anatre, non è un'eccezione. Gli illeciti penali più frequentemente commessi in zona lagunare e valliva sono l'uso di richiami elettroacustici, l'uso di fucili a più di tre colpi (segnalato anche l'uso di spingarde), l'abbattimento di specie protette e di un numero di capi superiore a quello consentito, oltre alla caccia all’interno dell’area protetta del Parco del Delta del Po. Senza contare i reati finanziari che girano intorno agli affitti in nero di posti caccia, per un giro d’affari molto lucroso. Le stesse agenzie di viaggio di caccia offrono caccia alle anatre per migliaia di euro e molti politici riempiono qui loro carnieri. In tutta l'area abbiamo potuto mappare più di 1500 appostamenti di caccia legali.

I cacciatori che violano le norme lo fanno con la certezza di farla franca.  Considerando che si tratta di spazi aperti, avvicinarsi senza essere visti è quasi impossibile e le strade di accesso sono chiuse con barriere, cancelli, persone pagate che "fanno da palo" nei giorni di attività venatoria.  Ma anche dove la caccia si svolge secondo la legge, hanno luogo veri e propri massacri: si stima che almeno 100.000 anatre siano abbattute all'anno nella sola area deltizia. Un altro fenomeno che viene denunciato da tempo è l'avvelenamento da piombo.  Decine di animali, tra cui soprattutto i fenicotteri, sono stati rinvenuti morti nella laguna. La causa della strage è l'ingerimento di pallini di piombo: i fenicotteri infatti si nutrono aspirando acqua e fango: i pallini di piombo non vengono filtrati e finiscono nell'apparato digerente. È stato calcolato che ogni anno più di 1400 tonnellate di piombo sotto forma di pallini da caccia vengono disseminate sul terreno della regione Veneto.

Dopo una nostra prima missione nel 2018, a gennaio 2019 il CABS ha effettuato un campo di alcuni giorni nelle lagune, contribuendo alla denuncia di alcuni cacciatori.