Monitoraggio dei nidi dei rapaci in Sicilia
In Sicilia vive l’ultima popolazione italiana di Aquila di Bonelli, le ultime coppie italiane dell'avvoltoio capovaccaio e la più importante popolazione europea di falco Lanario della forma feldeggii, estremamente localizzata nel resto del suo areale.
Negli ultimi decenni il declino di tali popolazioni è stato preoccupante: il capovaccaio é ormai condannato all'estinzione, mentre per le aquile e i lanari resistono pochi siti di nidificazione. I problemi che questi individui hanno da affrontare sono tanti, uno dei primi è il vasto traffico di pulcini trafugati dai nidi e venduti al mercato della falconeria, emerso negli ultimi anni grazie al lavoro investigativo dei volontari.
Da decenni gruppi organizzati di falconieri e bracconieri saccheggiano sistematicamente i nidi conosciuti di aquile e falconi ingaggiando rocciatori in grado di calarsi con le corde sui nidi e prelevare i piccoli aquilotti. Anche in Sardegna, secondo fonti attendibili, la scomparsa delle aquile del Bonelli è dovuta a un gruppo di falconieri e imbalsamatori che per più di un decennio hanno sistematicamente razziato i piccoli fino a far estinguere la piccola popolazione isolana. In Sicilia, dove sopravvivono circa 30-40 coppie di aquile del Bonelli, si è invece ancora in tempo per salvare la specie dalle brame di questi individui.
Per contrastare questo preoccupante sviluppo, nel 2012 si è formato il gruppo "Coordinamento Tutela Rapaci Sicilia", composto da varie associazioni ornitologiche e associazioni di conservazione della natura. Il suo obiettivo è monitorare tutti i nidi vulnerabili. Il numero di nidi saccheggiati è fortemente diminuito dall'inizio della campagna. Il CABS partecipa all'azione con una sovvenzione finanziaria e con suoi volontari provenienti da vari paesi europei.