Il "cimitero degli uccelli" di Mizieb

Nell'autunno del 2009 i membri del CABS fanno una scoperta che getta luce sull'entità del bracconaggio a Malta: a Mizieb, la più grande area forestale dell'isola, nel giro di poche ore vengono trovati i resti di 192 uccelli protetti: 38 falchi di palude, 35 nitticore, 18 falchi pecchiaiolo, più di 80 altri rapaci indefiniti, nonché quattro succiacapre, tre upupe, un usignolo e un rigogolo.
Le carcasse sono nascoste nella foresta sotto pietre e immondizia e in diversi livelli di putrefazione - dai nuovi appena abbattuti, a resti di ossa e piume quasi non più riconoscibili. Tutte le "tombe" sono nelle immediate vicinanze di appostamenti da caccia regolarmente registrati. La polizia maltese, immediatamente informata, sequestra gli uccelli, ma nessun poliziotto o funzionario vuole venire sulla scena del crimine ad assicurare le prove o a estendere l'area di ricerca: solo i volontari del CABS rimangono a setacciare l'area.

Invece di condannare il diffuso bracconaggio di cui si rendevano responsabili i propri soci, l'associazione di caccia FKNK organizza pochi giorni dopo il nostro ritrovamento una manifestazione nella area, condannando il fatto che avessimo rinvenuto le prove del bracconaggio - arrivando ad accusarci di portare gli animali putrefatti dall'estero solo per nasconderli a Mizieb!
Nell'autunno 2010, i membri del CABS, insieme ai colleghi di BirdLife Malta, nuovamente organizzano una ricerca nel bosco e trovano altre 80 carcasse di uccelli - in particolare i resti di numerosi falchi di palude, falchi pecchiaiolo, vari altri falchi, cuculi, gruccioni, upupa e un succiacapre. Durante le operazioni di ricerca, un membro del CABS di 26 anni viene attaccato da due cacciatori. I due uomini afferrarono un sacco di uccelli morti dalla mano del birdwatcher e cercarono di distruggere le prove. Un altro incidente si verifica quando il rappresentante FKNK responsabile dell'area schiaffeggia un membro del CABS in faccia durante una discussione. L'autore viene successivamente multato per aggressione.

Nel frattempo è stato chiarito ciò che vi è dietro questi ritrovamenti. Da un lato è certo che alcuni cacciatori considerano gli uccelli protetti semplicemente come bersagli viventi e, una volta uccisi, fanno sparire le prove del loro reato, occultando i cadaveri. I collezionisti di trofei, d'altra parte, cercano il maggior numero possibile di animali ben conservati di varie specie, sesso e morfismi. Se spari a un animale da una certa distanza e poi, recuperatolo, scopri che risulta inutile per il collezionismo, ad esempio perché hai già la variante di colore nella tua raccolta o perché il piumaggio è gravemente danneggiato dallo sparo, lo nascondi come inutile sotto pietre o detriti. E, poi ci sono i casi in cui i cacciatori veramente si sbagliano. Questo probabilmente spiega il cuculo e il succiacapre, sempre presenti come cadaveri a Mizieb: nel loro volo veloce al crepuscolo possono essere confusi con la tortora e abbattuti.
Ma Mizieb non è un unicum a Malta, in almeno un altro sito - le Dweijra Lines vicino a Mgarr - nello stesso periodo venne riscontrata una situazione simile: qui gli animali si trovavano in un fossato bellico di epoca storica quasi inaccessibile. Gruccioni, ma anche falchi di palude, falchi pecchiaiolo, cuculi e rondoni giacevano fra i rovi. Apparentemente gli uccelli erano caduti nel fossato, abbattuti dai cacciatori, che non erano potuti scendere a recuperarli, ma è possibile che alcuni (in sacchetti di plastica) fossero proprio stati smaltiti lì.
Negli anni seguenti vi sono state ulteriori ricerche a Mizieb, durante le quali sono stati trovati sempre meno uccelli morti sotto le pietre. Nel frattempo, la situazione nel boschetto si è in gran parte calmata, il numero di illegalità osservate è diminuito in modo significativo, non da ultimo a causa della nostra presenza permanente sull'isola e specialmente in questa zona.
Puoi scaricare il rapporto sui nostri risultati dal 2009 qui: