Perché gli uccelli vengono catturati e cacciati?

Gli uccelli, in particolare i migratori, sono stati per millenni una importante integrazione della dieta dei nostri antenati. Inoltre già in epoca romana le specie canore o dai colori più vivaci venivano tenute in gabbia a scopo ornamentale. Nel Medioevo venivano utilizzati nelle miniere perché, morendo, indicavano la presenza di gas tossici. Le antiche necessità si sono trasformate in tradizioni e le pratiche arcaiche di cattura si sono sviluppate fino a diventare una consuetudine.

Alcune specie sono poi ritenute "dannose" - in particolare i rapaci sono considerati come autentici nemici dagli allevatori di pollame e dai cacciatori di fagiani e lepri. Infine, in alcune zone d'Europa, si possono guadagnare  grosse somme di denaro commerciando i piccoli migratori destinati a finire in cucina o in gabbia, come uccelli ornamentali o da richiamo.

In fondo però non è l’uso che si fa degli uccelli sparati o catturati ad essere al centro dell’interesse del bracconiere, ma l'attività stessa di ricerca e cattura degli animali. Passione e tradizione giocano un ruolo centrale, possono creare identità e anche avere una forte componente sociale. Per questo motivo, le soluzioni che talvolta vengono proposte di trovare alternative per riempire i piatti e le gabbie, come mangiare polli domestici o allevare fringuelli, anche se fatte con le migliori intenzioni, di solito mancano di gran lunga il bersaglio.

Dalla metà degli anni '70, il Committee Against Bird Slaughter ha iniziato a lavorare intensamente contro tutte queste forme di illegalità. Ulteriori informazioni sul nostro lavoro possono essere trovate sotto la voce Campagne.