Trappolaggio di ortolani ai piedi dei Pirenei
L'ortolano è uno degli uccelli migratori più rari in Europa. Le popolazioni di questa specie in Europa centrale si stanno riducendo drasticamente, in praticamente tutti i Paesi europei questa specie di zigolo è minacciate di estinzione. I "gourmet" in Francia sono disposti però a pagare una piccola fortuna per avere un ortolano nel piatto - l'uccello è vittima di un distruttivo egoismo. Dopo 6 anni di operazioni sul campo e pressioni politiche, fortunatamente siamo riusciti a proteggere questa specie. Il bracconaggio in Francia è calato fino a quasi scomparire.
Gli ortolani dell'Europa occidentale volano ad agosto e settembre verso l'Africa passando sulla Francia meridionale. Nel dipartimento di Les Landes, a sud di Bordeaux, i trappolatori li aspettano ansiosamente. Nascosti nei campi di grano, allestiscono piccole gabbie trappole con l'uso di richiami vivi. Pochissimi uccelli "migrano" poi direttamente in pentola: i poveri animali vengono prima rinchiusi in anguste gabbiette e tenuti al buio per confondere il loro bioritmo quotidiano. Gli animali, con solo cibo molto grasso a disposizione, iniziano a mangiare e raddoppiano il loro peso in poche settimane: gli uccelli selvatici all'ingrasso vengono poi uccisi per annegamento a dicembre e quindi venduti ai ristoranti.
I "gourmet" sono affascinati dal gusto degli ortolani. Fa parte del rituale coprirsi il capo con un tovagliolo, mentre si consuma l'uccellino, in modo che il vicino non veda le smorfie che si fanno per ingollare un uccellino grasso e bollente intero.. o forse più romanticamente per garantire che il piacere rimanga un'esperienza culinaria intima. Molte personalità famose sono associate a tali ambienti "tradizionali", tra cui il politico francese Allain Juppé e il defunto presidente Francois Mitterand, il quale richiese ortolani come uno dei suoi ultimi pasti prima della morte - e l'ottenne!
I buongustai sono disposti a spendere diverse centinaia di euro per un singolo ortolano fritto nel grasso e cognac. Non dovrebbe sorprendere che tali margini di profitto mobilitino tanti trappolatori. Nel sud-ovest della Francia, alcune centinaia di bracconieri erano specializzati nella cattura degli ortolani. Fino al 2015, tra i 40.000 e gli 80.000 esemplari di questa rara specie di zigoli venivano catturati ogni anno, molto più dell'intera popolazione dell'Europa centrale!
La cattura degli ortolani è stata ufficialmente vietata, anche grazie alla campagna del CABS, negli anni '90. Siamo tornati ne Les Landes alla fine dell'estate 2011, questa volta sul campo, alla ricerca di zone di trappolaggio, per smantellare le trappole, illegali ma tollerate, e denunciare i bracconieri. Il fenomeno era ancora diffusissimo e le autorità locali perseguivano noi più che i bracconieri, ripetendo che avevano ordine orale da parte del prefetto di chiudere un occhio sul bracconaggio allo zigolo.
Dopo i primi due anni, in cui le nostre operazioni erano sistematicamente sabotate dalle autorità e i nostri volontari erano vittime di enorme violenza, persino davanti agli occhi dei gendarmes, le cose sono progressivamente cambiate. La polizia è poi diventata collaborativa e si è attivata. I tribunali hanno cominciato a condannare i brcconieri. La nostra campagna, lanciata insieme all'associazione partner LPO, ha portato anche a un ripensamento a Parigi: la pressione sulle autorità locali e sui politici ha avuto effetto.
Anche se i sequestri nei ristoranti e gli arresti di uccellatori sono stati finora pochi - e le pene irrisorie - agli uccellatori è stato dato un messaggio chiaro: l'era della tolleranza è finita, bracconare è bracconare. Negli ultimi sopralluoghi aerei svolti nel 2016 e 2018 non sono state più rinvenute tracce di bracconaggio.