Komitee gegen den Vogelmord e.V. Committee Against Bird Slaughter (CABS)

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Ischia e bracconaggio

Stiaccino in una trappola
Stiaccino in una trappola

Posta all'estremità settentrionale del golfo di Napoli, Ischia è nota per le acque termali ricche di minerali e attira ogni anno centinaia di migliaia di turisti. L'isola di Ischia e la vicina Procida rappresentano però anche un trampolino di lancio strategico per i volatili che in primavera migrano dalle aree di svernamento in Africa verso le aree di riproduzione in Europa. Sono delle importantissime aree di sosta per questi animali che necessitano fermarsi anche solo per poche ore al fine di riportare a livelli regolari i metaboliti plasmatici e l'acido lattico, aumentati enormemente durante lo sforzo fisico, e a riprendere quindi la migrazione. Sulle piccole isole del Tirreno e più in generale lungo le coste dell'Italia meridionale i migratori hanno purtroppo nel passato trovato ad accoglierli fucili, trappole e reti.

Durante la stagione venatoria in autunno, circa 3.000 cacciatori titolari di licenza (oltre il 4% della popolazione) abbattono ufficialmente principalmente tordi, allodole e tortore, anche se in realtà anche molte specie particolarmente protette vengono prese di mira: ogni anno vengono segnalate uccisioni di rapaci, gruccioni e rigogoli.  

Come per Ponza e Palmarola, su quest'isola perdura una situazione di diffusa illegalità anche in primavera, periodo di silenzio venatorio.  I bracconieri sistemano richiami elettromagnetici nei punti di elevato passo migratorio per poi abbattere tortore e quaglie, le cui popolazioni  sono in forte declino. Esemplari di piccola avifauna come i culbianchi, pigliamosche, balie nere, usignoli, stiaccini, cutrettole vengono catturati utilizzando trappole a scatto metalliche (sep) posizionate negli orti e nei frutteti. Gli uccelli protetti sono considerati una prelibatezza regionale.

Dall'inizio delle nostre attività di protezione degli uccelli sull'isola, il numero di trappole è costantemente diminuito e ha raggiunto ormai minimi storici. Le reti sono diventate sporadiche e anche il fenomeno della caccia primaverile con fucili è diventato ormai poco frequente, ma non è ancora tempo di abbassare la guardia.