Il campo antibracconagio CABS in Calabria
In nessun altro luogo in Italia l'uccisione illegale di rapaci è ancora così diffusa come sullo stretto di Messina. Mentre il fenomeno nella parte siciliana dello stretto si è notevolmente ridimensionato negli ultimi due decenni, centinaia di bracconieri stanno ancora dando la caccia agli uccelli rapaci nella parte continentale, in Calabria. Anche la caccia di piccoli uccelli migratori e l'utilizzo di richiami elettroacustici vietati sono illeciti penali molto frequenti. Inoltre ci sono bracconieri che catturano fringillidi nei giardini e negli uliveti con trappole e reti. Anche il ghiro (Glis glis) animale protetto è illegalmente cacciato.
Nel 2013 il CABS ha iniziato le sue prime missioni e dal 2014 la "Fondazione Karl Kaus per gli animali e la natura" (Karl Kaus-Stiftung für Tier und Natur) ci aiuta nel finanziare i nostri campi di protezione degli uccelli migratori sullo stretto di Messina.
Campo protezione rapaci a maggio e settembre
A maggio e a settembre le nostre più grandi operazioni nell'Italia meridionale si svolgono sullo stretto di Messina e sulle montagne dell'Aspromonte. I 20 partecipanti al campo sono principalmente attivisti italiani con una buona conoscenza della zona. Grazie all'aiuto delle previsioni meteorologiche e delle immagini satellitari aggiornate, vengono decisi la sera precedente i punti strategici in cui le due o tre pattuglie opereranno la mattina successiva. A seconda delle condizioni del vento, gli uccelli migratori raggiungono infatti la "punta dello stivale" in luoghi e modi molto diversi. I volontari presidiano così le rotte migratorie più usate nei giorni giusti e proteggono il passaggio dei rapaci. Quando vengono sparati dei colpi di fucile, gli attivisti cercano di individuare, filmare i bracconieri e informare le forze di polizia. A latere, durante il campo, vengono monitorate le località ormai note per la cattura degli uccelli.
La caccia ai rapaci - soprattutto pecchiaioli e falchi di palude - viene duramente combattuta e il fenomeno è in calo: in alcuni campi non si sono persino neanche osservate uccisioni in diretta, ma il nostro compito è quello di presidiare, continuando a mostrare la nostra presenza, senza abbassare la guardia in modo che la "vecchia tradizione" non venga ripristinata.
Monitoraggio della caccia illegale agli uccelli canori in primavera e autunno
Per alcuni cacciatori la stagione venatoria ufficiale che va dalla terza domenica di settembre alla fine di gennaio non è sufficiente: vanno a caccia durante tutto l'arco dell'anno: i bracconieri vengono filmati e denunciati alle forze dell'ordine dai volontari. Durante la stagione venatoria invece gli attivisti si concentrano sul rispetto della legge in stretta collaborazione con i carabinieri forestali: gli illeciti più diffusi sono l'utilizzo dei richiami elettroacustici vietati, i richiami vivi non consentiti e l'uccisione di specie protette e non cacciabili.
Indagini sui trafficanti di uccelli
La Calabria, insieme alla Sicilia sono al centro del fenomeno della cattura illegale di fringillidi in Italia. I nostri volontari conoscono molto bene la questione e portano avanti lunghe indagini tra i commercianti di uccelli. Ogni anno, grazie alle nostre informazioni, le autorità denunciano contrabbandieri e uccellatori che si arricchiscono con la vendità di ceninaia di migliaia di uccelli particolarmente protetti.