La legge sulla caccia in Libano
Dal 1995 al 2016 l'abbattimento di animali selvatici era ufficialmente vietato in Libano. Insomma la caccia era proibita, salvo che era praticata massicciamente da tutti sotto gli occhi di tutti. La mancanza di sanzioni e di controlli ha fatto quindi impennare un bracconaggio, neanche percepito come tale. L'uccisione di uccelli migratori si è trasformata in uno sport popolare, di cui ogni anno sono vittime numerose cicogne, rapaci e altri uccelli, tra cui piccoli passeriformi.
La nuova legge venatoria n. 580 è in vigore nel Paese dal settembre 2017: per la prima volta norma l'abbattimento di uccelli e altri animali selvatici. Ufficialmente ci sono 12 specie di uccelli cacciabili (il chukar è stato rimosso dall'elenco nel 2019): quaglia, germano reale, marzaiola, alzavola, beccaccino, piccione, colombaccio, tortora comune, calandra, fringuello, tordo bottaccio e cesena. Tutte le altre specie, compresi tutti i rapaci, le cicogne, pellicani, sterne, ecc.. sono rigorosamente protette. La stagione ufficiale dell'attività venatoria dura da settembre a fine gennaio. La caccia primaverile è espressamente vietata. Le aree interdette sono le riserve naturali protette e parchi nazionali, siti di importanza storica o religiosa, parchi e giardini pubblici e le zone completamente coperte di neve. Inoltre, la caccia deve essere effettuata ad una distanza di almeno 500 metri dalle zone abitate.
L'uso, il possesso e la vendita di dispositivi elettroacustici per la caccia sono vietati. Sono inoltre vietati il possesso, la produzione e l'esportazione di bacchette di vischio. Un'ulteriore norma è diretta contro l'esposizione pubblica di fauna selvatica abbattuta: i cacciatori che mettono in mostra le loro vittime su automobili o sulle strade principali possono aspettarsi una sanzione penale, anche se non sono coinvolte specie protette. Le violazioni possono essere sanzionate con una multa fino a 500.000 Lira (circa 270 euro) o in alternativa, con un massimo di un mese di reclusione. Inoltre le licenze di caccia possono essere sospese per un massimo di tre anni in caso di reati gravi. Nel caso di recidiva, si raddoppia la pena.
Conclusione: anche se ci sono ancora alcune lacune da colmare - come la mancanza di divieti per il possesso e per la commercializzazione - la nuova legge venatoria libanese è una base giuridica importante per la protezione dell'avifauna. Fondamentale ora è che vengano messe a disposizione della polizia le risorse necessarie per monitorare sul campo il rispetto della normativa.