Bolzano: ladri di nidi in Alto Adige
Le estese coltivazioni di meleti intorno alle città trentine e altoatesine sono un'area attraente per i tordi: nonostante l'agricoltura intensiva, migliaia di merli, uccelli canori e cesene si riproducono infatti in questi frutteti. Sugli alberi di mele a basso fusto, i nidi sono facilmente raggiungibili e attirano uccellatori e trafficanti di animali provenienti da tutto il nord Italia.
I nidiacei vengono così strappati dai loro nidi, vengono inanellati clandestinamente ed entrano nel mercato dei richiami vivi, prigionieri a vita in anguste gabbie per essere esposti nei capanni di caccia. Ad essere ricercati dai bracconieri sono, però, solo i maschi. Con la crudele pratica del sessaggio, viene aperto l’addome del tordo con una lametta: se è maschio si richiude con la colla, se invece è femmina viene buttato via.
Su 18.000 ettari di meleti incontrare i ladri di nidi è una questione di fortuna e richiede un'enorme dose di pazienza. Dal 2016 è attivo il nostro campo antibracconaggio: aiutiamo i forestali sorvegliando e segnalando movimenti sospetti tra i filari dei meleti dall'alto, girando a piedi, in bici e in auto e presidiamo poi le aree con più alta concentrazione di nidi per giorni, in modo da intercettare i possibili ladri.
Il fenomeno è noto da tempo, ma le autorità locali hanno poche possibilità di cogliere in flagranza di reato i razziatori di nidi, nonostante il loro grande impegno. I carabinieri denunciano ogni anno fino a una mezza dozzina di ladri di uccelli, ma la prospettiva di forti profitti attira sempre nuovi bracconieri nei frutteti. Diverse decine di migliaia di pulli vengono immessi sul mercato come richiami vivi: il prezzo è di circa 120 euro l'uno, per le cesene il prezzo può salire parecchio. I forestali trentini hanno stimato che circa 1.000 nidiacei vengono prelevati per settimana nei meleti fra la Val d'Adige e la Val di Non: probabilmente circa 10.000 per ogni stagione.
Il problema più grande è che i bracconieri hanno modelli di comportamento imprevedibili: alcuni parcheggiano direttamente tra i filari dei meleti, altri vengono a piedi. Alcuni saccheggiano i nidi durante il giorno, altri vengono nel cuore della notte. Inoltre il modo in cui i nidi precedentemente trovati tra i campi vengono contrassegnati in modo di poterli ritrovare quando i pulcini sono maturi al punto giusto, varia da soggetto a soggetto. Non esistendo una tradizione, è tutta una questione di fortuna e pazienza.