Campi antibracconaggio in Francia
La Francia è uno dei pochi Paesi europei in cui le operazioni contro il bracconaggio sono difficili. Il motivo: quello che altrove viene considerato "il bracconaggio più becero e criminale" è invece, in Francia, spesso visto come un "bene culturale da proteggere". Metodi di cattura, uccisioni brutali e non selettive come i lacci di crine di cavallo, le schiacce e le bacchette di vischio - che sono severamente vietati in qualsiasi altra parte dell'UE - sono autorizzati in deroga in vari dipartimenti francesi, tutto nel nome della tradizione ed è facile immaginare che si stiano facendo molti danni con l'alibi di questa "tradizione". Le condizioni per poter usufruire di speciali autorizzazioni per il trappolaggio sono molto rigide, ma i controlli da parte degli organi di vigilanza sono rari: nessuno è in grado di dire se i cacciatori aderiscano alle regole con un numero limitato di trappole e uccelli o cosa succeda alle cosiddette specie "non bersaglio".
Al fine di documentare questa realtà e il livello di violazione di questi severi requisiti, diverse missioni dei membri CABS si svolgono regolarmente nelle regioni di cattura per condurre indagini sul campo. Inoltre, altre attività di controllo e tutela sono svolte ai piedi dei Pirenei nel Sud della Francia, contro il trappolaggio illegale di ortolani.
Campo antibracconaggio agli ortolani
Con i nostri regolari campi di protezione a fine estate, abbiamo quasi del tutto sconfitto il bracconaggio agli ortolani nel dipartimento di Les Landes.
Missioni in diverse zone di trappolaggio
Le condizioni per poter catturare l'avifauna sono molto rigide: controlliamo se gli uccellatori rispettano tali normative durante le nostre indigini nelle regioni di cattura.