Soccorrere un uccello in difficoltà
Prima di prendere un uccello adulto in difficoltà, osservatelo per qualche minuto per vedere cosa può avere, se zoppica, se ha un problema alle ali, se gli manca l’equilibrio... Questo può aiutarvi a capire come comportarvi per il primo soccorso. Tenete presente che comunque senza un’attrezzatura veterinaria è quasi sempre impossibile aiutare un uccello ferito, per cui mettetevi al più presto in contatto con un centro di recupero autorizzato.
Per catturare un uccello ferito la cosa più semplice è avvicinarsi e gettargli addosso un lenzuolo o una camicia: l’animale si immobilizzerà e avrete agio di prenderlo e contenerlo senza fargli e farvi del male. In genere un buon posto per tenerlo nelle prime ore è un cartone dotato di buchi dell’aria con sotto uno straccio. Se avete a che fare con un airone, un gabbiano o un cormorano cercate subito di immobilizzargli il becco, l’arma che userà per difendersi. Se è un rapace notturno o diurno bloccategli entrambe le zampe (I rapaci non usano il becco per difendersi, a parte gheppi, lodolai e falchi pellegrini che hanno un “dentino” doloroso e sanno di poterlo utilizzare per difesa).
Nel caso che per ragioni logistiche debba passare uno o più giorni prima di poter affidare il ferito alle cure mediche dei centri di recupero, allestite una gabbietta o uno scatolone per l'uccello: se non si regge in piedi dovrete alimentarlo voi forzatamente, se invece riesce a zampettare lasciategli una ciotola con due dita di acqua fresca e un'altra con del mangime. Questo dipenderà dalla specie: se è un rapace dovrete imboccarlo con pezzetti di carne bianca cruda, se è un insettivoro (uccelli col becco fine come i merli) comprate un mangime misto insettivori, se è un granivoro (col becco grosso e tozzo come il passero) un misto semi. Se è un rondone, leggete qui..
Fratture (fucilate, trappole, impatto con veicoli o con cavi)
Se, avendo ora l’animale in mano, vedete che un arto pende senza vita, che vi è sangue e magari l’osso ha bucato la pelle (frattura esposta – tipica nelle ali), dovete rivolgervi al più presto a un centro di recupero: le ossa possono risaldarsi se vengono rimesse nella giusta posizione in breve tempo! Nel frattempo potete mettere una pomata disinfettante sulla ferita (Betadine) e rimettere l’arto nella posizione naturale, bloccandolo in quella posizione con una fasciatura, che immobilizzi l’animale e gli impedisca di agitarsi. Fate attenzione però, nel caso ve la sentiate di bendarlo, di non comprimere con la benda in nessun modo lo sterno: una pressione sostenuta sul petto porta alla morte per soffocamento. Intanto date acqua con un po’ di zucchero disciolto all’uccello. Per farlo bere cercate di aprire il becco con le dita e fate scivolare una goccia d’acqua sulla sua punta o sul lato, in modo che poi l’uccello da solo la mandi giù. Attenzione che l’acqua non finisca in trachea (il buco subito dietro all’attaccatura della lingua).
Morso da gatto
È un problemone che molti si troveranno ad affrontare. Purtroppo se la saliva del gatto è entrata in contatto con il sangue dell’uccellino, vi sarà un’infezione di pseudomonas. Bisogna disinfettare la ferita (cercate il sangue, a volte solo un puntino fra le piume) e a un uccellino della grandezza di un passero dare per 3-4 giorni una goccia di baytril 2,5 ogni 12 ore (per un uccello grande come un merlo invece il doppio). Visto che il baytril è piuttosto costoso, è meglio anche in questo caso affidare il ferito a un centro di recupero. A volte in seguito a un morso da gatto, all’uccellino si gonfiano le sacche aeree e si vedrà il piccolo gonfiarsi come un palloncino. In questo caso si buchi con uno spillo disinfettato la sacca, ogni qual volta questa torni a gonfiarsi.
Impatto coi vetri
Avete sentito un “bonk” contro la finestra e c’è un uccellino agonizzante sotto di essa? Se non è morto sul colpo, avete un’oretta di speranza. Mettetelo in un luogo al calduccio (in casa va bene), in una scatola di cartone forata in penombra e su un asciugamano e lasciatelo in pace. Controllate dopo qualche minuto. Se sta in posizione eretta, provate a dargli dell’acqua, facendogliela gocciolare dal vostro dito sui lati del becco. Se non muore nella prima ora e sta seduto, ci sono buone possibilità che si riprenda. Aprite la scatoletta all’aperto e vedete se riparte in volo. Se saltella, ma non vola, potrebbe essersi fatto male ad un’ala, quindi contattate un centro di recupero perché la degenza sarà di almeno una settimana e bisogna capire se c’è frattura o è solo dolorante.
Vischio
Capita che vi siano ancora dei geni che mettono colla per topi all’aperto e poi si trovino invischiati degli uccelli. Le colle sintetiche sono orribili e andrebbero bandite completamente. Se avete trovato un uccello appiccicato alla colla o col piumaggio appiccicoso, vi attende una missione difficile: pulite le penne con dell’etere (attenti a non farlo respirare all’uccello) messo sull’ovatta e poi “asciugate” il piumaggio con la cenere. Non toccate la pelle dell’uccello con l’etere perché lo assorbirebbe attraverso il corpo e sarebbe pericoloso. Le piume incollate vanno tagliate via con una forbice. Bisogna pulire con etere e cenere per alcuni giorni, fino a che la colla è scomparsa e le penne hanno un aspetto accettabile. Anche in questo caso, meglio affidarsi a un centro di recupero.
Avvelenamento
Un uccello può avvelenarsi mangiando esche avvelenate (rapaci), mangiando insetti uccisi da disinfestanti o mangiando esche avvelenate per topi (passeriformi). In genere l’uccello non ha equilibrio, è molto debole, non è reattivo e muove le zampe con spasmi. Non si ha molto tempo e bisogna correre da un veterinario specializzato o meglio in un centro di recupero. Se avete carboni attivi, scioglieteli in acqua e dateglieli da bere.