Ricerca e Lobbying in Libano
La protezione degli uccelli è ancora agli inizi in Libano. Sebbene vi sia un numero considerevole di associazioni e persone coinvolte nella tutela della natura e dell'ambiente, la questione non ha ancora raggiunto il grande pubblico. La repressione dei crimini contro l'avifauna e i controlli sull'attività venatoria sono quindi solo una parte del nostro lavoro.
Attribuiamo particolare importanza alle relazioni che abbiamo stretto con molte autorità e istituzioni del Paese, a cominciare dai sindaci e dai capi dei dipartimenti di polizia nelle aree del bracconaggio, per arrivare a referenti di gruppi religiosi e ai rappresentanti del governo. Manteniamo anche buoni contatti con le ambasciate dei Paesi da cui provengono i partecipanti ai nostri campi antibracconaggio, nonché con le autorità responsabili della cooperazione internazionale e degli aiuti allo sviluppo.
Con i dati e le informazioni che raccogliamo durante i nostri campi antibracconaggio e dalle ricerche su Internet, svolgiamo attività di pubbliche relazioni: non solo nello stesso Libano ma anche nei Paesi dove nidificano e provengono gli uccelli che poi vengono qui abbattuti. In questo modo Paesi ad esempio come la Polonia e la Slovenia, dove le cicogne hanno sempre avuto una posizione di rilievo e considerazione, hanno portato avanti campagne per chiedere un migliore controllo della caccia e la fine del bracconaggio delle cicogne, aumentando così la pressione sulle autorità libanesi.
Un altro elemento fondamentale è la formazione di agenti di polizia e cacciatori. Le nostre associazioni partner SPNL e MESHC organizzano ogni anno eventi informativi e corsi di formazione, attraverso i quali sensibilizziamo sul problema della caccia agli uccelli migratori, suggeriamo le basi della lotta al bracconaggio e presentiamo il concetto di caccia responsabile.