Rondoni: curare gli adulti o allevare i piccoli orfanelli
I rondoni sono da aprile a luglio fra i più affascinanti coinquilini delle nostre città e paesi. I loro caroselli di gridi e voli alla mattina e alla sera hanno il sapore dell’estate e non è infrequente che sotto un palazzo in piena città si trovino questi meravigliosi uccelli a terra.
Piccoli rondoni orfani
Nessun rondone adulto seguirà mai un piccolo fuori dal nido, quindi nel momento in cui trovate un corpicino grigiastro che si guarda intorno pancia in giù sul marciapiede, o lo portate subito in un centro di recupero oppure ne siete immediatamente il genitore adottivo. Quando sotto le tegole – dove nidificano – fa troppo caldo o quando il cibo non è sufficiente, uno dei piccoli si sporge fuori dal nido per cercare di intercettare l’arrivo dei genitori e così finisce per cadere giù. È un evento comune: per questo si trovano tanti piccoli rondoni fra giugno e luglio e per questo nel frattempo si è sviluppato un grande sapere su come allevarli con successo. Il sito in italiano della Società tedesca per la protezione dei rondoni offre molte immagini nonché dà numerose e dettagliate informazioni su come portare all’involo il vostro trovatello.
Prima accoglienza: Quando troverete il vostro piccolo rondone sarà probabilmente debole, disidratato, denutrito e letargico. Prendetelo in mano e controllate due cose: lo sterno e il calore. Se lo sterno è appuntito (vedi l’immagine qui sotto) l’animale è sottonutrito. Prima di alimentarlo però è importante riscaldarlo e reidratarlo. La temperatura di un rondone è come per tutti gli uccelli di 38-39 gradi, quindi si sente caldo al contatto con la pelle. Se il suo corpo è più freddo al contatto, l’animale è in ipotermia. Tenete allora il rondoncino al caldo: sopra un asciugamano posto sopra una borsa dell’acqua calda, a contatto col vostro corpo, su un cuscinetto elettrico o sotto una lampadina (meglio a infrarossi). Fate attenzione in ogni caso a graduare bene il calore per non surriscaldare il piccolo. Per reidratarlo potete dargli delle gocce d’acqua, facendole passare dal vostro dito al becco del rondone, soprattutto sui lati, o aprendolo leggermente con un’unghia.
Il contenitore migliore per un rondone è una scatola di scarpe (40x30 cm.). Sul fondo mettete uno straccio, poi un foglio di carta assorbente e quindi il rondone. Questi animali sono veri arrampicatori, quindi attenti che i lati della scatola siano alti abbastanza e non offrano appigli per scalate, altrimenti passerete ore a cercare il rondone per la casa. Coprite per metà la scatola con un telo per garantire un po´di oscurità.
Il rondoncino va tenuto lontano da rumori forti, dal fumo, dall’umidità: deve sentirsi il più possibile come nel suo nido buio sotto le tegole di un tetto. Cercate di toccargli il piumaggio il meno possibile: il grasso delle nostre mani rovina poco a poco il piumaggio del rondone che dopo qualche giorno avrá un aspetto unto (con successivi problemi quando volerà) Non vi preoccupate per eventuali parassiti cutanei: nella stragrande maggioranza dei casi non sono pericolosi per il rondone e mai per noi. È il caso per esempio delle innocue pulci rossastre delle penne, che vivono nel piumaggio e sono visibili solo quando vanno a bere le lacrime dagli occhi dei rondoni. Se avete più di un rondoncino, meglio ancora: amano stare insieme come nel nido, in due o in tre!!
Alimentazione: Quando il rondoncino ha recuperato calore e magari bevuto un po', è il momento di alimentarlo. Qui non sono ammessi errori: una scelta sbagliata può menomare per sempre il piccolo. Niente cibo non carneo, niente cibo per cani o gatti, niente lombrichi. Date al rondone solo quanto menzioniamo qui sotto!! In casi urgenti (negozi chiusi, emergenza) si può utilizzare carne trita sceltissima o anche omogeneizzato di carne (spruzzato in bocca con una siringa senza ago), ma per pochi pasti! La dieta del rondoncino deve essere variata e includere soprattutto e fondamentalmente questi insetti:
- I grilli domestici (acheta domestica) e grilli della steppa: sono per tutti gli esperti il cibo più adatto e naturale per i rondoni, viene da loro ben assimilato e consente un allevamento senza problemi. Volatili che siano stati allevati con grilli domestici non si distinguono nell'aspetto da quelli cresciuti in natura e sviluppano un piumaggio lucido e compatto. I grilli si acquistano o vivi o surgelati (negozi di animali, Viridea, anche in internet). Il piccolo rondone può venire alimentato anche solo 6 volte al giorno con circa 12-14 grilli per pasto. Se è stato appena recuperato ed è ancora debole, meglio alimentarlo ogni ora o anche ogni mezz’ora con porzioni più piccole di uno o due grilli. Non eccedere col cibo e controllare che defechi. Lo si alimenta solo nelle ore di luce. Di notte dorme anche lui. È consigliabile tenerlo in una stanza dove possa svegliarsi con la luce naturale e addormentarsi al tramonto; questo per mantenere il contatto con il mondo esterno e i ritmi naturali.
- Camole del miele: si comprano nei negozi di pesca. Sono molto energetica e si possono alternare ai grilli. Ma meglio non troppe al giorno (4-5).
- Fuchi delle api: se conoscete un apicultore biologico potete chiedergli che vi dia i fuchi del suo alveare (che butterebbe via). Vanno prima bolliti e poi dati al rondone, per sua gioia, come variazione del menu.
- Camole della farina: le trovate nei negozi di pesca: economiche, ma non veramente adatte. Massimo un paio al giorno. Infatti nella loro struttura esterna (corazza) ci sono delle sostanze che, a lungo andare, possono intossicare il fegato ed i reni. Compariranno molto presto tutti i sintomi da carenza di vitamina B, ovvero danni al sistema nervoso centrale: inappetenza, problemi di movimento, crampi.
- Insetti in natura: c’è chi si improvvisa rondone e cattura le mosche di casa, moscerini, afidi, farfalline notturne, ragnetti. Sono variazioni di dieta che possono fornire al rondone principi nutritivi utili.
Si possono anche usare integratori vitaminici per i rondoni: uno che serve per rafforzare i muscoli e che si può dare è Rossovet carnitina
Come alimentarlo: È importante che ogni volta che lo alimentate vi laviate e disinfettiate le dita con un prodotto non tossico. È facile passare batteri e funghi ai rondoni per via orale. Toccando ora leggermente con un dito (lavato e disinfettato) la parte sinistra del contorno del becco del rondone, l’uccellino girerà velocemente il becco verso il vostro dito e lo aprirà cercando di “mangiare il vostro dito”. Pensa che esso sia la testa del genitore, che in condizioni naturali, gli rigurgita un bolo di insetti catturati. Il rondoncino ora pretende che dal vostro dito sgorghi la sua imbeccata. Ora mentre il rondone succhia il vostro dito, bisogna inserire con una pinzetta gli insetti nella gola del rondone, approfittando del suo becco spalancato. Usate una pinzetta con punta morbida. A dirlo sembra facile ma in realtà è difficile. Perché il piccolo rondone ha poca pazienza e se rimane deluso un paio di volte, non aprirà più il becco tanto volentieri.
Guardate questo video su come alimentare il piccolo (cliccate "refresh" sulla pagina se non visualizzate il video):
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Alimentazione forzata: Se il rondoncino non apre il becco da solo, perché debole, sfiduciato o di cattivo umore, va forzato, ovvero gli si apre il becco e inserito il cibo. In genere dopo un paio di giorni riprende a chiedere il cibo da solo. Per forzarlo, tenetelo fermo con cura con la mano sinistra (al contrario per i mancini). Per evitare che il grasso della pelle umana vada a finire sul suo piumaggio, si circondi il suo corpo con un fazzolettino. Si infili un’unghia o un oggetto piatto di lato nel becco e roteandolo lo si apra. Con un altro dito si blocchi il becco aperto. Quindi con una pinzetta arrotondata si infili ben giù nella gola -sopra e dietro la lingua – il grillo o più grilli. Infine si permetta al rondone di chiudere il becco. Si accarezzi la gola per stimolare la deglutizione. Capita spesso che il rondone risputi il cibo. Ci vuole a volte una pazienza infinita, ma bisogna insistere.
Date al rondone sempre alcune gocce d'acqua fresca, che strofinerete con le pinzette lungo il bordo del becco, prima di offrirgli del cibo. E allora vedrete voi stessi se beve con avidità o manda via l'acqua. La necessità di liquidi dell'uccellino è coperta in genere dal cibo stesso. I grilli contengono molta umidità e quando si immergono in acqua tepida per scongelarli, il rondone non avrà bisogno necessariamente di bere ancora. Un indizio sicuro di una buona nutrizione sono le feci del rondone. Dovrebbero essere morbide, scure, con rotondità bianche e circondate da pellicole elastiche. Feci liquide, puzzolenti o filamentose verdastre, rivelano errori di nutrizione causate da cibo sbagliato. Il momento del pasto è anche il momento delle coccole, soprattutto se l’alimentazione è stata forzata. Serve a ridare fiducia al piccolo. Con la punta del dito si sfiorano le piume della nuca. Essi posizionano comodamente il capino all'indietro e chiudono gli occhi. Alcuni di loro sono particolarmente coccolosi spostando il capo in tutte le direzioni possibili in modo da farsi accarezzare da tutte le parti. Altri invece sono assolutamente refrattari alle coccole umane. Si allontanano e non si lasciano toccare. In questo caso lasciateli in pace. Ogni rondone è un caso a sé!
Piumaggio: Evitate che il rondone si sporchi il piumaggio, tanto nel contatto con le nostre mani, quanto con le sue feci. Ricordate che dal piumaggio di un rondone dipende la sua sopravvivenza nei cieli. Evitate che si spezzi o pieghi le penne. In genere una scatola di scarpe è grande abbastanza per permettergli di muoversi e l’alimentazione corretta assicura penne forti.
Comportamento: I primi tempi i rondoncini dormono a lungo e si svegliano solo quando è ora della pappa, ma già a 4 settimane cominciano con gli “esercizi di volo". Si addossano con le penne della coda alla parete del nido e alzano il corpo aprendo le ali così tanto che anche le zampine non toccano più. Sbattono le ali con forza. Questi esercizi sono necessari per potenziare la muscolatura di volo. Quindi fate attenzione che nel posto dove li tenete, ci sia sempre spazio sufficiente per fare gli esercizi di volo. In questa fase della loro vita, puó essere una buona idea mettere una tendina a disposizione del rondoncino. Amano arrampicarsi infatti e in questo modo rafforzano i muscoli di ali e zampe. Ovviamente se si arrampicano sulla vostra tenda, dovete sorvegliarli costantemente perché non cadano e infine per riportarli giù (salgono, ma non sanno scendere)
Pronti a volare: Quando arriva il momento di lasciarli liberi allora, si può provare a fare un paio di prove di volo in una stanza. Da un lato bisogna evitare che il rondoncino si faccia male contro spigoli o con atterraggi bruschi, dall’altro è utile ora vedere se si muove simmetricamente o se ha vistosi difetti che magari da fermo non si notavano. Se avete un posto protetto dove fargli fare una piccola prova di qualche metro (tappeto, divano, lettone) fatlo, altrimenti rinunciate... in fondo in natura i rondoni si giocano tutto nel primo volo! Il fatto che il piccolo sia pronto è inequivocabile:
- Il rondone si agita molto, soprattutto di sera e fa molti esercizi con le ali
- mangia sempre di meno (anche in natura rifiutano il cibo dei genitori, quando sono pronti – per volare devono dimagrire un po´)
- Alla base delle penne delle ali non vi sono più gli astucci bianchi di cheratina. Questo vuol dire che la penna ha finito di crescere
- Il rondone pesa intorno ai 35-42 grammi. Le ali sono lunghe e i pettorali forti e tondi
A questo punto al tramonto - quando i suoi predatori, cornacchie e gheppi, sono già a dormire - portate fuori il vostro giovane, dove vi sia molto spazio libero e buona visibilità sul suolo (ottima è una strada secondaria o un campo sportivo: così se il piccolo cade dopo un centinaio di metri lo ritrovate senza impazzire). Posizionate il rondone nel palmo aperto della mano e tendete il braccio verso l’altro. Non dategli però fretta, lasciate che sia lui a riconoscere da solo quando è giunto il momento di lasciare il nido. In natura infatti, possono passare ancora ore o giorni in cui i rondoni sono seduti sul bordo del nido a guardare davanti a loro prima di saltare improvvisamente nel vuoto. Ripetete il tentativo quindi ogni sera, finché il vostro giovane decida di tuffarsi. Può anche capitare che ai primi tentativi non ce la faccia a volare. Solo se al quarto volo non funziona ancora, dovete chiedere aiuto a un centro di recupero...
Ma quando lo vedete prendere quota, è fatta... partirá in quello stesso momento per l’Africa, seguendo il suo istinto. Ce la farà di sicuro: i rondoni lasciano il nido da soli e non hanno bisogno di imparare dai genitori. Sanno cacciare, dormire in volo e migrare. Fra gli uccelli più splendidi!
Adulti caduti
Un caso poco frequente è quando a terra ci si imbatte nell’adulto: questi esperti volatori di rado si fanno sorprendere dal vento o dai vetri. Quando però questo accade, basta una leggera botta per renderli inabili al volo e, visto che questi uccelli sono preparati esclusivamente per il volo, a terra sono praticamente incapaci di muoversi e di nutrirsi.
L’adulto si distingue dal giovane per il piumaggio color marroncino uniforme e non nero con bordature sottili bianche come il piccolo.
Un rondone adulto ferito ha senz’altro bisogno di essere portato a un centro di recupero. Come prima cosa potete però tentare di farlo ripartire voi. Portatelo dove c’è dell’erba (che non si faccia male se cade e non venga investito) e provare a fargli prendere il volo dalle vostre mani: se la botta non è stata forte, magari gli basta il vostro metro e mezzo di altezza per ripartire. Se non ce la fa allora ha bisogno di cure specialistiche. Se dovete alimentarlo vale quanto detto sopra per i piccoli, ma non contate sulla collaborazione dell’animale: bisognerà aprirgli il becco a forza.