Komitee gegen den Vogelmord e.V. Committee Against Bird Slaughter (CABS)

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Committee Against Bird Slaughter (CABS)

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Vittorie in Italia

Volontaria con richiamo illegale sequestrato
Volontaria con richiamo illegale sequestrato

È stata proprio la massiccia caccia ai danni degli uccelli migratori che si verifica ogni anno in Italia la ragione della nascita del CABS nel 1975. L'Italia è stata il primo campo d'intervento dell'associazione e ancora oggi la maggior parte delle nostre energie e risorse si investono nella lotta al bracconaggio sulla penisola, dalle Alpi alle coste tirreniche. Insieme alle nostre associazioni partner, nel corso di 30 anni abbiamo ottenuto molte vittorie. Di seguito elenchiamo i principali cambiamenti in meglio nella protezione dell'avifauna migratoria che si sono verificati in Italia:

  • Grazie a una maggiore chiarezza e incisività della legge sulla caccia, numerosi cacciatori hanno gettato la spugna. Negli anni '70 erano ancora 1,5 milioni le doppiette in attività, nel 2020 sono rimaste 500.000. La caccia di fatto ha perso il suo potere di attrattiva. La stragrande maggioranza degli italiani la abomina come pratica violenta e deleteria per l'ambiente.
  • Dopo una lunga lotta fra ambientalisti e cacciatori, il Parlamento pubblica nel 1992 una nuova legge sulla caccia che applica sul territorio nazionale la Direttiva Uccelli 79/409. Nonostante la legge sia perfettibile e troppe specie in diminuzione vengano ancora considerate cacciabili, la 157 è una pietra miliare nella protezione degli animali selvatici.
  • Nonostante il divieto di commercializzazione di specie di avifauna cacciabili e non, negli anni '90 si trovano ancora molti ristoranti che offrono "polenta e usei" nel nord Italia. Il CABS organizza con la polizia e le guardie venatorie volontarie delle incursioni in numerosi locali che offrono gli uccelli nel menú. Con successo! Oggi solo pochi ristoranti offrono confidenzialmente i piatti proibiti.
  • Un'altra vittoria è stato l'aver fermato il traffico dall'estero di migliaia di piccoli migratori: grazie a una scappatoia della legge, in Itaia era infatti consentita l'importazione di passeri per lo spiedo, ad esempio, dalla Tunisia. Dopo una denuncia ambientale formale datata 12.09.2012 del CABS  alla  Commissione europea contro l'Italia per la non applicazione del diritto europeo nella tutela delle specie di uccelli, nel giugno 2014, leggiamo fra i Disegni di Legge del Parlamento, nell'ambito della cosiddetta "Comunitaria", un emendamento alla legge sulla caccia: "divieto di vendere, detenere per vendere di esemplari appartenenti a popolazioni selvatiche viventi sul territorio europeo... anche se provenienti dall'estero". Il Governo approva l'emendamento. Fine dell'ennesimo trucco all'italiana. La Commissione ci scrive notificandoci la chiusura del caso e chiedendoci se siamo soddisfatti. Lo siamo!
attivista del CABS rimuove i lacci per i tordi in Sardegna
attivista del CABS rimuove i lacci per i tordi in Sardegna
  • Negli anni '70 erano attivi in Italia circa 2.000 roccoli, enormi impianti con reti per la cattura degli uccelli migratori. Con la legge del 1992 tali impianti diventano illegali e vengono attivati anno dopo anno solo grazie alle deroghe stabilite da alcune regioni. CABS e LAC fanno ricorso ogni anno contro l'apertura dei restanti 50 roccoli, riportando vittorie su vittorie.
  • Dal 1996 la LAC e il CABS riescono insieme a bloccare le deroghe in Lombardia che autorizzerebbero il massacro di milioni di passeri, fringuelli, peppole e storni. Anche se la Regione rinnova ogni stagione i suoi illegittimi provvedimenti, le due associazioni continuano a fare ricorso, vincendo ripetutamente. Ogni verdetto delle Corti salva milioni di uccelli ogni anno,nella speranza che i consiglieri regionali si convincano che è più da tutelare la legalità che non i ricchi carnieri dei cacciatori bresciani e bergamaschi.
  • Nell'estate del 2013, a seguito delle pressioni del CABS e delle sue associazioni partner italiane, con la legge comunitaria del 2013 e la modifica dell'articolo 19bis della legge nazionale sulla caccia, finalmente il governo italiano prende coscienza della prossima futura denuncia alla Corte di Giustizia europea, si spaventa e legifera in materia di caccia in deroga, rendendo praticamente impossibile per bresciani, bergamaschi e vicentini l'annuale abbattimento di decine di milioni di piccoli uccelli migratori protetti.
  • Gli archetti di Brescia sono sul bordo dell'estinzione. Dopo 25 anni di campi antibracconaggio autunnali, il CABS ha visto il risultato degli sforzi congiunti di tante associazioni. Nel 2001 vennero rimossi 12.000 archetti dai boschi bresciani, nel 2009 erano solo 2.000. Il CABS calcola che 300.000 archetti venivano piazzati nei boschi dai bracconieri bresciani dieci anni fa, oggigiorno solo un centesimo resiste. Migliaia di pettirossi possono passare illesi da quelle che un tempo erano montagne di trappole.
  • In Sardegna la situazione è migliorata. Le montagne di Capoterra dove da anni CABS organizza i campi antibracconaggio sono ormai abbandonate dai bracconieri, che si ritirano in zone più impervie e scomode da raggiungere. La conseguenza è un calo significativo del bracconaggio. Laddove negli anni '90 si trovavano oltre 20.000 lacci per tordi ogni anno, oggi se ne raccolgono meno di 1.000.
  • Anche a Ponza la tradizione delle trappoline sta arrivando a estinguersi. Dopo 15 anni di faticose operazioni della LAC e del CABS sull'isola, durante le quali regolarmente venivano raccolte numerose centinaia di trappoline, oggi solo una decina di bracconieri continuano la loro attività. Ma ogni anno cadono nelle nostre reti altri bracconieri: in pochi anni avremo presi tutti!
  • Nel corso dei campi antibracconaggio del CABS, fra Brescia, Ponza e Sardegna, ogni anno vengono distrutte circa 15.000 trappole e più di 150 reti. Centinaia di uccelli da richiamo illegalmente detenuti o presi nelle reti vengono liberati. Solo grazie alla rimozione degli ordigni, migliaia di uccelli possono passare tranquillamente laddove li avrebbe attesi una morte sicura e dolorosa.