Reti anti serpente a Cipro
In quest’isola agricoltori e proprietari terrieri usano un metodo orribile per cercare di tener lontani i serpenti: usano vecchie reti da pesca danneggiate disposte lungo i confini delle proprietà attaccate a recinzioni e muri. Naturalmente diventano trappole mortali non solo per i rettili.
Migliaia di tramagli inquinano letteralmente il paesaggio intrecciandosi alla vegetazione e diventando invisibili per gli animali di ogni specie. In queste barriere, oltre ai serpenti muoiono gli hardun, una grande e sempre più rara lucertola del genere Agama, gechi, camaleonti e molti ricci; senza dimenticare gli uccelli dalle abitudini terricole. Scheletri di pernici chukar, usignoli e upupe si trovano con una certa frequenza nelle maglie. Stimiamo che decine di migliaia di vertebrati muoiano ogni anno così.
Nei nostri campi le nostre squadre incontrano spesso queste barriere mortali, e dal momento che il loro uso non è proibito possiamo semplicemente smantellarle, salvando. Pertanto controlliamo le reti sulla nostra strada e liberiamo tutti gli animali che troviamo. Ogni anno in questo modo salviamo decine di rettili, mammiferi e uccelli. Ma è come togliere una goccia d’acqua dall’oceano.
Sfortunatamente, la situazione politica di Cipro non aiuta ad affrontare il tema della protezione della fauna, e anche relativamente alla caccia illegale, i politici e le autorità considerano poco vantaggioso rispettare la legge. L’istituzione di un divieto anche per queste reti è quindi purtroppo una prospettiva lontana