Caccia e trappolaggio in Spagna

Con la sua posizione al confine sudoccidentale dell’Europa, la Penisola Iberica rappresenta un importante ponte migratorio per l’avifauna che vola via Gibilterra verso le aree di svernamento nell’Africa occidentale. La maggior parte degli uccelli che scendono dalle isole britanniche, dal Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e dalla Francia, passa due volte l’anno per le spiagge della Costa Blanca e della Costa Brava. Il mite clima invernale, gli uliveti e gli aranceti, rendono molte aree iberiche anche una importante zona di svernamento per i migratori delle popolazioni europee settentrionali e centrali. Ed è purtroppo anche uno dei Paesi dell’Ue maggiormente dediti alla caccia e al bracconaggio, con oltre 900 mila cacciatori ufficialmente autorizzati: solo la Francia la supera in questi numeri.

Soprattutto nella parte orientale e meridionale, all’alta densità di uccelli di passo corrisponde un’elevata presenza di bracconieri, che nel tempo hanno dato vita a vere e tristi pratiche di trappolaggio. Mentre l’uso delle bacchette di vischio sta finalmente diminuendo grazie al lavoro dei nostri volontari, le reti - che a volte sostituiscono la colla - sono ancora diffuse. Il CABS ha iniziato a condurre operazioni nel 2011, e da allora organizza campi di protezione ogni autunno fra Tarragona, Castellò, Valencia, fin giù all'Andalusia.