I nostri Campi Antibracconaggio in Libano

Ancora oggi, nel 2020, mancano alle forze di polizia libanesi gran parte delle risorse per applicare le nuove normative venatorie. Da quando è stata introdotta la nuova legge sulla caccia nel 2017, il CABS e le associazioni partner libanesi organizzano regolarmente operazioni su larga scala in autunno e primavera per "proteggere" i più importanti corridoi di migrazione degli uccelli e così denunciare le violazioni direttamente alle autorità.
Esperti e attivisti internazionali, nonché numerosi ambientalisti e persino cacciatori locali libanesi, prendono parte a questi campi antibracconaggio. Nelle nostre attività, oltre alla collaborazione con la polizia, gioca un ruolo fondamentale l'educazione dei bracconieri, ancora totalmente inconsapevoli del danno che arrecano alla natura. Oltre al lavoro sul campo, le nostre associazioni partner SPNL e MESHC organizzano ogni anno vari eventi informativi e corsi di formazione per gli agenti di polizia e i cacciatori, per far comprendere e assimilare il concetto di "caccia responsabile". In questo godiamo del sostegno di un rappresentante importante del governo libanese: Madame Claudine Aoun, figlia del presidente libanese, che insieme al padre ha scelto di impegnarsi personalmente contro il bracconaggio.

Un altro obiettivo è la documentazione delle rotte di migrazione degli uccelli e l'individuazione dei "colli di bottiglia" finora sconosciuti di importanza internazionale nelle montagne del Libano e nell'Anti-Libano. Soprattutto in questi luoghi, dove la densità di migrazione è enorme, garantiamo un passaggio sicuro con i nostri presidi. I dati e i filmati raccolti ci aiutano anche a informare e sensibilizzare il governo libanese sul problema e, se necessario, a metterlo sotto pressione a livello internazionale. Chiediamo maggiori controlli e la presenza della polizia nei punti caldi ormai noti, nonché la creazione di un corpo specializzato di vigilanza venatoria, unità anti-bracconaggio e/o di polizia ambientale.
Il controllo del commercio e del traffico di avifauna viva e morta è un altro compito dei partecipanti ai nostri campi antibracconaggio. Supermercati e macellai vengono monitorati per la vedita illegale di piccoli uccelli surgelati. Svolgiamo indagini anche presso negozi di animali e venditori ambulanti per l'offerta di avifauna selvatica detenuta in gabbia catturata in natura. Durante le nostre operazioni, i bracconieri vengono regolarmente denunciati e i commercianti di animali segnalati alle autorità.